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VARSAVIA/CORTINA. Dal 25 Aprile al Museo Guatelli

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VARSAVIA/CORTINA. Dal 25 Aprile al Museo Guatelli

A partire dal 25 Aprile, lo spazio espositivo “La rimessa” del Museo Guatelli si arricchisce della prima installazione permanente.

Dopo il successo di pubblico registrato nelle esposizioni che hanno visto l’installazione protagonista al Museo Pigorini di Roma, a Villa Soragna a Collecchio, alla Biblioteca Civica di Parma, “Varsavia/Cortina” torna negli spazi del Museo Guatelli proponendosi in modo permanente ai visitatori.

Attraverso un suggestivo allestimento di valigie e scarpe, Varsavia/Cortina si propone allo sguardo del visitatore come un racconto carico di memorie e di significati, e che trae spunto dal volume “Storia di Boris” di Ettore Guatelli (MUP, 2008).

In occasione della giornata del 25 Aprile, su presentazione del biglietto d’ingresso intero al Museo Guatelli, sarà possibile acquistare una copia del  volume “Storia di Boris” al prezzo speciale di 5 €.


SCHEDA DEL VOLUME – STORIA DI BORIS

Boris 1939, la partenza obbligata da Varsavia (la madre e la sorella gli impediscono di entrare in casa per obbligarlo alla fuga, lontano dai nazisti). La via verso la casa della sorella in territorio sovietico, il passaggio del confine a nuoto attraverso il Bug (affluente della Vistola). La beffa, da parte della polizia sovietica, per individuare eventuali collaborazionisti, Boris si iscrive nel registro di coloro che desiderano tornare in Polonia, l’arresto e la deportazione verso la Siberia e il Comi. L’internamento e il durissimo lavoro forzato. La fame e la morte di molti compagni per il freddo e la fatica. La liberazione per l’entrata in guerra dell’ Unione Sovietica e quindi l’inizio del lungo viaggio di ritorno. I primi segni della malattia (tubercolosi ossea). La discesa, spesso in battello verso Kazan e le alture del Volga. Arruolato a Saratov e avviato nel campo d’addestramento per poi prendere la via del fronte, in Lettonia, Riga, Vilnius e poi a Bucarest. Le notizie sulla guerra e la fuga dall’esercito per risalire verso Varsavia, per ritrovare casa e famiglia, attraverso l’Ungheria (Budapest). Ritorno a Varsavia, il dramma della scoperta della scomparsa della famiglia e della distruzione del ghetto. La voglia di morire. La decisione di ripartire. L’incontro con la giovane e fragile Lubitza. Gli echi di una via per la Palestina. Il viaggio verso sud, Cracovia, Katowice, Budapest, Graz, gli stratagemmi per attraversare il confine per l’ Italia. Le peregrinazione per città italiane e il ricovero a Cortina (1949), l’incontro con Ettore, il racconto, 1950. (poi ancora in Italia e la partenza, secondo Ettore, per la California). 10 anni ed un viaggio di 15.000 chilometri.

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Immagini di Mauro Davoli, Paolo Candelari  -  Testi di Mario Turci, Pietro Clemente, Jessica Anelli, Francesca Fornaciari
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